lunedì 30 luglio 2012

Profumi d' estate, profumi del sud e di vacanze. Gelato all'arancia e fichi secchi

Oggi sono stanca, davvero stanca. Il countdown alla partenza segna -4, venerdì finalmente partiamo ma questi ultimi giorni lavorativi sembrano non finire mai, oltre ad essere pieni zeppi di impegni e commissioni da fare.


In più, l'afa di questi giorni sta rallentando il mondo, non che questo mi dispiaccia, però mi fa strano. Domenica, nel nostro paesino le strade erano deserte, solo qualche anziano, imprudentemente, si è azzardato ad uscire in bici. Fuori nemmeno l'ombra di un animale, le uniche a farsi udire erano erano le cicale che con il loro batter d'ali riempivano di estate anche le orecchie. L'impressione che ho avvertito è stata quella di essere per un momento nel far west, avete presente i film? Paesaggi aridi color ocra, piccole case serrate e sole a picco. Ieri, Onara era così.

Ci siamo concessi un giro solo nel tardo pomeriggio, direzione Monselice e come spesso accade, siamo arrivati a destinazione solo dopo aver fatto tappa in un luogo non programmato. Questa volta è toccato al Castello del  Catajo, una meravigliosa costruzione intrisa di storia e, passatemi il gioco di parole, di storie; una fonte unica di informazioni su duelli, battaglie e vita quotidiana. Se passate per Battaglia Terme non lasciatevelo scappare, la visita guidata dura circa un'ora per cui nulla di troppo impegnativo e in più, avrete la possibilità di rilassarvi passeggiando sul verde giardino dove, alberi secolari, creano incredibili sculture. Al ritorno dalle vacanze prometto di pubblicare qualche foto.


Questo è l'ultimo post prima della pausa estiva ... ho paura che in giro tra calette e piazze mi diventerà difficile dedicare tempo al blog, io però non smetterò di pensarvi e di seguirvi, tempo per leggere fortunatamente ce n'è sempre e quindi ... w la tecnologia che mi permette di leggervi tramite un piccolo disposivo mobile! :)
Prometto che vi porterò un sacco di dritte su ristorantini e cibi tipici ma soprattutto, che rientrerò con borse piene di prodotti autoctoni e con la testa brulicante di nuove ricette.


Vi saluto con l'augurio che possiate tutti passare una bella, ricaricante e fruttuosa estate, magari anche fresca come questo mio ultimo gelato dai profumi mediterranei, di cui vi lascio la ricetta.


GELATO ALL'ARANCIA E FICHI SECCHI

Per questo gelato ho seguito a grandi linee la ricetta già collaudata del riuscitissimo gelato alle bacche di sambuco apportando alcune differenze. Il risultato ha raggiunto le aspettative perciò ho deciso di partecipare al goloso costent indetto da Roberta, "Un gelato per l'estate" :)


Ingredienti per circa 600 ml di gelato

200 ml latte
200 ml panna
3 tuorli
100 g zucchero

250 g arancia già pulita
1 cucchiaio di zucchero

100 g fichi secchi


Come si prepara

Crema.
Miscelare il latte con metà dello zucchero e scaldare fino quasi a ebollizione.
In una terrina sbattere i tuorli con il restante zucchero ed unire a filo il latte caldo mescolando continuamente con la frusta. Riversare la crema nella pentola e far addensare su fiamma dolce fino a quando velerà il cucchiaio. Spegnere e lasciare intiepidire, trasferire in frigo.

Arancia.
Sbucciare le arancie, separare gli spicchi e tagliarli a tocchetti. Trasferirli in un pentolino con il cucchiaio di zucchero e cuocere lentamente per circa 10 minuti.
Passare il composto nel passaverdura per eliminare i filamenti ed i semi e lasciare raffredare, successivamente mettere in frigo.
Fichi.
Tagliare i fichi secchi a cubetti di circa 1/2 cm e tenere da parte.

Preparazione del gelato.
L'operazione è stata fatta dopo aver lasciato raffreddare i composti una notte in frigo.
Unire il succo d'arancia alla crema  e mescolare fino a rendere il composto uniforme. Versare tutto nella gelatiera ed azionarla, unire pochi alla volta i fichi spezzattati ed attendere circa 25 minuti affinché la miscela diventi un gelato bello cremoso.

Come la volta precedente, appena ho tolto il gelato dalla gelatiera ha raggiunto rapidamente uno stato troppo poco consistente a causa dell' alta temperatura.


Ma eccolo qua dopo una breve permanenza in freezer :)


BUONE VACANZE,
Valentina



Con questa ricetta partecipo al contest di Roberta, Un gelato per l'estate.

sabato 28 luglio 2012

Non si butta niente, sformatini di zucchine

Ricordate l'insalata nelle zucchine tonde dell'altro giorno? A chi, come da me suggerito, ha tenuto l'interno delle zucchine con la curiosità di leggere che cosa ci avrei fatto, oggi presento gli sformatini!

Velocissimi da preparare, morbidissimi e delicatissimi ... troppi "issimi", vero? Lo so ma sono venuti davvero una favola (contrariamente alle foto). Ottimi serviti come antipasto o come contorno a piatti di carni bianche o pesce azzurro.


Non avendo seguito nessuna ricetta ma solo il mio istinto, non posso darvi le dosi esatte degli ingredienti, per cui voi siete liberissimi di modificarle a vostro giudizio. Come scritto sopra io ho utilizzato l'interno delle zucchine svuotate un giorno prima ma ovviamente se avete delle belle zucchine intere, non rovinatele,utilizzatele così come sono! ;)

SFORMATINI DI ZUCCHINE

Ingredienti per 2 sformatini

100 g circa di zucchine pulite
3 cucchiaini di farina
2 albumi
olio extra vergine di oliva
sale
pepe

giovedì 26 luglio 2012

Gelato alle bacche di sambuco e zenzero. MT Challenge



Dopo mesi trascorsi a scorrere a bocca aperta, le ricette concorrenti agli MT Challenge di Menu Turistico, questa volta ho deciso di partecipare anch'io. In queste sfide, i food blogger danno il meglio di sé esprimendo nelle proprie creazioni, oltre alla forte passione per il vasto mondo culinario, l'arte. Non mento scrivendo che spesso mi è capitato di rimanere incantata davanti a foto di piatti straordinari e almeno per me, impensabili.

Mi è capitato di leggere di abbinamenti e accostamenti quasi azzardati che mi hanno aperto orizzonti di sapori fino a prima sconosciuti. Mi piace il pensiero che la cucina sia una materia inesauribile, uno spazio senza confini dove tuffarsi per imparare storia, geografia, cultura, scienza e biologia, una fonte senza fondo di informazioni e tutto semplicemente perché mangiare, è da sempre, uno dei nostri bisogni primari.

Concludo con un mio "desiderio" e poi passo al gelato: spesso si legge di scoperte, di pazzeschi integratori che sostituirebbero i nutrienti che ci forniscono frutta, carne, pesce, eccetera ... ecco, spero davvero che continueremo a cibarci di cibo e non di pillole, perché oltre a non godere del gusto, perderemo una parte importante di NOI. Ricordiamo che siamo quello che mangiamo ... nel corpo, nella mente e nel cuore.



















GELATO ALLE BACCHE DI SAMBUCO E ZENZERO

Non avendo grandi conoscenze sul gelato home-made, come suggerito da Alessandra nel regolamento del contest di luglio, ho seguito la ricetta del gelato alla mela della Mapi anche se, mela e sambuco, in realtà in comune hanno ben poco.

Bacche di sambuco ... voi sapete che sapore hanno? Io non lo sapevo fino a prima di usarle per il gelato, quelle piccolissime bacche nere hanno un sapore delicato e morbido, profumano un poco di frutti di bosco ma sono ben lontane dai sapori inconfondibili di more e mirtilli. Insomma ho vissuto una scoperta. Come se fossi tornata bambina ho provato un gusto nuovo, e la cosa bella è che non si è trattato di un abbinamento ma ho assaporato per la prima volta il gusto di un prodotto che la natura ci regala. Da quanto non vi capita?  Al contrario di anni fa, quando per la prima volta mangiavamo una mela piuttosto che un pezzo di pane, ora possiamo assaggiare con la consapevolezza di "vivere" per la prima volta un gusto. L'esperienza vissuta da grandi è bellissima!

martedì 24 luglio 2012

Insalata julienne alla menta e pinoli, nelle zucchine



Sembra un cocktail, vero? :)
Aspettate ... le ferie si avvicinano e ora vi faccio un po' sognare :)

Chiudete gli occhi, immaginate di essere in una spiaggia di sabbia finissima e bianca, sembra borotalco. Nell'aria si avverte il buon profumo delle creme solari, voi, sotto un ombrellone di paglia, avete un grande cappello in testa, state leggendo il vostro libro preferito, letto più volte ma sempre affascinante. Vi distraete solo quando il leggero vento sposta una ciocca di cappelli che vi accarezza il viso, alzate gli occhi al mare ... è di un azzurro intenso, i  luccichii del sole sulle onde si riflettono sui vostri occhi constringendovi a socchiuderli e a distogliere lo sguardo. Il vostro uomo è li accanto, vi stringe la mano ... cosa volete di più? Magari un fresco cocktail? Va bene, eccolo il cameriere ... con sé ha un vassoio, sopra due noci di cocco con cannucce e ombrellino. Bello vero? Un frullato di benessere. 

http://backgrounds-hd.ru/it/preview.php?hd=33028

Ma ora torniamo alla realtà, magari qualche lettore sarà davvero in una lontana spiaggia tropicale, noi lo invidiamo e lui sorriderà quando svelerò che la mia noce di cocco in realtà è una zucchina! :)


Questo piatto è nato pensando ad una ricetta per il contest di Puffin, InsalaTIAMO. Il tema è chiaro, sono valide tutte le ricette con ingrediente l'insalata e in estate ci si può sbizzarrire.

Ammetto che solitamente l'insalata la mangio nella versione classica magari con l'aggiunta di frutta, noci, altri vegetali, eccetera. Questa volta però ho voluto creare una portata particolare, salutare ma anche divertente, che evochi le vicine vacanze.

lunedì 23 luglio 2012

Tortino alla cannella con crema all'albicocca e pesche caramellate ... e riflessi-oni


Il cielo è grigio, la temperatura dopo i temporali del week-end, si è notevolmente abbassata e il caldo, quello insopportabile e appiccicoso, sembra essere un lontano ricordo. Non so se dalle vostre parti si presenti la stessa situazione ma qui sembra davvero autunno. Solo sabato mi divertivo a fotografare il gioco di luci che i raggi di sole creavano prenetrando attraverso le decorazione di caramello cristallizzato.



Oggi, a rimenbrarmi che siamo ancora in piena estate, sono rimaste le foto di questo tortino dai colori caldi e dai sapori forti di pesche e albicocche mature, due frutti che Morena ha prontamente individuato come protagonisti di luglio nel suo contest estivo, "Un dolce al mese - Albicocca e Pesca".





Cosa dite? Forse, in questi giorni, il sole ha deciso di concedersi un po' di relax  e di nascondersi qui dentro? In effetti questo dolce dalle differenti consistenze, evoca solo una cosa: l'estate!



TORTINO ALLA CANNELLA CON CREMA DI ALBICOCCHE E PESCHE CARAMELLATE

Ingredienti per due tortini

Base alla cannella:
5 savoiardi
1 cucchiaino di cannella in polvere
30 g burro

Crema di albicocche:
4 albicocche
1 tuorlo
2 cucchiai di zucchero
1/2 cucchiaino di maizena
2 cucchiai di latte

Pesche caramellate:
1 pesca grande
3 cucchiai di zucchero

venerdì 20 luglio 2012

Verde e Arancio ... Cous cous con albicocche secche e pistacchi con rose di salmone e zucchine


Quello che più spicca sono indubbiamente i colori. Un trionfo di tonalità verdi e arancioni, unite per esordire in un gioco cromatico dai profumi intensi di agrumi, terminando con dei bocconi morbidi di salmone affumicato e zucchine, intinti in un'emulsione d'arancia.


Colori estivi, sapori estivi: arancia, lime, albicocche secche e pistacchi, diventano il condimento per questo cous cous tanto singolare quanto particolarmente aromatico. Nessuna spezia, solo profumi tipici mediterranei. A fare da filo conduttore con le rose di salmone e zucchine c'è ancora lei, l'arancia, questa volta il suo succo condito con alcuni pizzichi di sale, pepe e un goccio d'olio, è diventato miscela per contrastare il sapore tondo del tipico pesce norvegiese.

mercoledì 18 luglio 2012

... di mare e di estate. Passatina di pesche con spiedino di cappesante al timo.

Domenica, io e Paolo, abbiamo aspettato che l’ira delle grigie nubi si calmasse per tornare in uno dei meravigliosi posti che due anni fa hanno fatto da contorno alle nostre prime frequentazioni. Siamo tornati a Rosolina, a Porto Caleri, un pezzo di costa adriatica dove la natura può vivere libera. Un giardino botanico visitabile, dove la tipica vegetazione mediterranea e lagunare impone la sua presenza, in pratica un luogo dove rigenerare mente e corpo.



Due anni prima forti tuoni, lampi e pioggia torrenziale ci hanno permesso di visitare il parco solo per qualche centinaio di metri; ne siamo usciti come da una doccia ma è stata impagabile l’emozione di baciarci sotto lo scroscio d’acqua circondati da piante e rovi di ogni specie. In quel momento l’acqua sembrava scivolare via senza bagnarci, e tuoni apparivano ovattati e lontani.


Romantico vero? … Questa volta però abbiamo preferito partire quando il cielo sembrava essere tornato sereno! ;-)

martedì 17 luglio 2012

Sfumature. Pomodorini datterini al forno

Amo i colori perché il mondo è colorato, amo il mondo perché è un insieme di colori.


Colori di visi, di capelli, di lettere e di penne. Colori di fiori, di frutta, di cieli e di terre. Se penso all’infinità di tonalità disponibili, ragiono sul fatto che una gradazione non rimarrà mai la stessa perché il tempo inevitabilmente la modificherà. La pelle si scurirà, i capelli imbiancheranno, la carta sbiadirà, la frutta esploderà con tonalità più decise, eccetera.


Colore come gusto. Di fatto i nostri occhi selezionano la frutta e la verdura più cangiante, quella che quindi appare più sana. Portiamo avanti l’idea di trasformare quell’alimento in marmellata piuttosto che in sugo immaginandoci già il colore che dovrà assumere perché cuocendo, i cibi crudi, assumono nuove tonalità fino a prima sconosciute.

Osservare la trasformazione è uno spettacolo per gli occhi prima che per il palato, una strana alchimia che incanta.

sabato 14 luglio 2012

A Vaty, minestra di bieta e latte di soia


Ieri ho conosciuto una ragazza speciale, non so se vi è mai capitato di incontrare una persona e sentire che costei è particolare, che ha quel pizzico di magia che la rende … “più”. Ecco, a me è capitato ieri.

Girovagando nel web sono capitata in un blog che mi ha subito rapita per le note musicali che immediatamente si sono diffuse nella stanza. Note di pianoforte. Il blog più  magico che mi sia mai capitato di vedere, uno di quelli che non sai spiegare il perché ma come un balsamo, ti trasmette serenità e pace. Il merito è tutto suo, di Vaty, è lei ad essere così: come il suo blog, ispira fiducia e speranza, dolcezza e incontaminazione.


Lo so, ho conosciuto Vaty ieri e penserete che tutte queste parole nei suoi confronti siano esagerate ma chiamatelo  sesto senso o come volete, io sono sicura di non sbagliarmi.

Mamma, moglie, con un lavoro, una laurea da raggiungere e un blog, a mio avviso, fatto per far del bene; di origini thailandesi ma , come scrive lei, impiantata in Italia, Vaty racconta di momenti, di sogni, di ricordi e di gioie che riguardano la sua vita e ciò che la circonda dando origine a riflessioni. Tutto sempre accompagnato dalle soavi arie del suo amato pianoforte, no, non è una pianista ma lo ama profondamente, quasi in maniera viscerale… chissà, forse è vero, perché il suo papà era pianista.

A Vaty, che nel suo giveaway, vuole ritrovare quel “ tocco d’oriente” insito in lei, con foto di viaggi e ricette asiatiche, dedico una ricetta del libro Nobu West, una minestra di bieta e latte di soia, una minestra, delicata e fresca come lei.


MINESTRA DI BIETA E LATTE DI SOIA

La ricetta originale prevedrebbe il crescione, io l’ho sostituito con la bieta e il libro suggerisce altri risultati ottimali con gli spinaci e l’acetosa.



Ingredienti per 2 persone

1 mazzetto di bieta
300 ml dashi (in alternativa brodo di pesce)
100 ml latte di soia non zuccherato
2 cucchiai salsa di soia leggera
sale
pepe


Come si prepara

Lavare la bieta, separare le foglie dagli steli e tritare grossolanamente gli ultimi.
Portare ad ebollizione il dashi (brodo giapponese a base di alga kombu e fiocchi di tonno essiccati; come scritto sopra, anche se il sapore è diverso, potete sostituirlo del brodo di pesce leggero). Unite gli steli di bieta e cuocete a fuoco lento per circa 5 minuti, dopodiché frullate tutto fino a rendere il composto omogeneo.
Rimettere il brodo nella pentola, versare il latte di soia, riprendere la cottura e aggiungere le foglie di bieta spezzettate, tenendone da parte qualcuna per la guarnizione. Cuocete per 3 minuti.
Passare ancora nel frullatore e versare in una pentola pulita. Riscaldate nuovamente, unite la salsa di soia ed insaporite con sale e pepe.
Servire su ciotole decorando con le foglioline rimaste.
Questa minestra è ottima sia calda che fredda, quindi perfetta anche in questi caldi giorni.

Con questa ricetta partecipo al giveaway “un tocco d’oriente” di Vaty.


martedì 10 luglio 2012

Fotografia a Venezia: spritz & new foods


Ancora foto scattate a Venezia, ancora foto di dettagli veneziani e di persone, stavolta però di persone che si godono il crepuscolo bevendo un aperitivo, uno spritz. Uno spritz perché anche Venezia sta cambiando. Oramai i bàcari  servono la classica ombra solo agli anziani, i giovani e non solo, preferiscono l’aperitivo arancione.

Anche il cicheto, il caratteristico cibo da aperitivo, viene adattato. Sebbene siano sempre richiestissimi, polpette, pesce fritto, spiedini di gamberi o i tipici spuncetti  di uova e acciughe, c’è chi a Venezia, centro  di storia, tradizioni e cultura, si lascia ispirare a colui che in realtà ha portato la città dei ponti e canali, ad essere quello che è, ossia, a Marco Polo. Quindi via libera a cicheti più esuberanti, che azzardano spezie e abbinamenti che portano il gusto più verso ad una creazione di Nobu che ad una realizzazione di un moderno esercente di Venezia. Se volete assaggiare entrambi i sapori vi consiglio di passare all’ Antica Ostaria Ruga Rialto, dove i proprietari mantengono in perfetto equilibrio tradizione e innovazione. Personalmente ho provato un crostino di carpaccio di branzino su confettura di fichi con bacche  di ribes e uno di carpaccio di tonno su hummus di spinaci. Dei veri e propri piaceri per il palato.


Se invece avete voglia di passare l’intera serata a Venezia suggerisco una cena in un ristorantino dalla location gentile, vicinissimo al ponte di Rialto. Il ristorante al Graspo de Ua, propone una cucina che utilizza ingredienti tipici ma proposti in chiave moderna, dove la portata diventa un insieme di prodotti egregiamente cucinati e suggestivamente accomodati sul piatto.









lunedì 9 luglio 2012

Fotografia a Venezia: people & hats


Certo che di gente ce n’è tanta, tanta e diversa. Te ne rendi conto solo quando ti ci trovi in mezzo, in mezzo alla confusione di facce colorate che con occhi espressivi disegnano pensieri. Mi diverte perdermi nel caos di persone che ogni giorno crea il “noi”, l’essere umano. Mi diverte osservare, scrutare le smorfie, i gesti e le fisionomie. Mi diverte ascoltare le chiacchiere perché ciascuno ha la propria storia, la propria vita e il proprio attimo, quello che sta vivendo, diverso dagli attimi degli altri.

Ieri, a spasso per Venezia ho fotografato persone, o meglio “attimi di persone”, e cappelli. Sì, cappelli come accessori, come segni distintivi che la gente indossa per contraddistinguersi dalla massa. Ma sarà vero? Differenziarsi, mescolarsi o unirsi alla massa?


venerdì 6 luglio 2012

Zucca, gamberi e sale nero di Cipro, in un bicchiere estivo



E chi l’ha detto che la zucca si mangia solo d’inverno?

Questa in realtà è una mia ricetta invernale che però ho riproposto qualche sera fa dopo aver trovato due pezzetti di zucca nel freezer. Nonostante l’accostamento di zucca e gamberi porti ad un risultato nettamente dolce e quindi più adatto ai mesi freddi, trovo che se abbinata ad un’ insalata di agrumi si ottenga un l’equilibrio che allontana le note zuccherine,pulendo la bocca con freschi e asprigni profumi mediterranei.

Mesi fa avevo già pubblicato una versione diversa della ricetta nel sito per il quale scrivevo, crema di zucca e patate con spiedino di polpettine di melanzane e spinaci, per cui non mi dilungherò nella spiegazione del procedimento per la crema che appunto, potete trovare qui.



Una volta fatta la crema vi sarà sufficiente cucinare al vapore dei gamberi che appoggerete nel bordo del bicchiere e servire con qualche fiocco di sale nero di Cipro. Ah … e mi raccomando non dimenticate l’insalata!

giovedì 5 luglio 2012

Di patate, insalata e basilico greco



Di patate, insalata e basilico greco, ok … ma cosa? Beh, come chiamarlo? Non saprei perché un involtino non è, un rotolino? Neppure. Forse somiglia ad una specie di crocchetta incompiuta. Sì perché se notate la forma è grossomodo quella di una crocchetta di patate e tra l’altro l’ingrediente basilare è proprio il tubero. È priva di impanatura, lo so. E non è neppure fritta! Possiamo chiamarla “crocchetta abbozzata”? No, non mi piace, forse suona meglio “crocchetta imperfetta”, vero?

CROCCHETTE IMPERFETTE DI PATATE, INSALATA E BASILICO GRECO

Questa è una di quelle idee che nascono dal nulla o meglio, aprendo il frigo … vuoto. L’altra sera è successo proprio questo per cui ho dovuto ideare qualcosa di abbastanza veloce ma gustoso e leggero. Il risultato ha superato le mie aspettative, un sapore decisamente singolare. L’insalatina, fatta rosolare con un po’ di scalogno e semi di sesamo, ha definito il carattere amarognolo mentre il basilico greco trionfava con le sue note balsamiche incastrandosi tra la consistenza morbida della patata.